Considerazioni per un corretto adempimento della verifica periodica sulla situazione gestionale dei servizi affidati (art. 30 D.Lgs. 201/2022)
Oltre ad un riordino della materia dei servizi pubblici locali a rilevanza economica, il D.Lgs. n. 201/2022 ha introdotto all’interno dell’ordinamento italiano disposizioni volte a garantire maggiore trasparenza e controllo sull’efficienza e l’efficacia della gestione di tali servizi. Tra queste, vi è sicuramente l’art. 30 del D.Lgs. 201/2022, il quale introduce un importante obbligo per tutti gli Enti Locali con popolazione superiore ai 5.000 abitanti, ossia le “Verifiche periodiche sulla situazione gestionale dei servizi pubblici locali”.
La relazione di Ricognizione richiesta dall’art. 30 D.Lgs. 201/2022 risulta essere una fotografia di “sintesi” sullo stato dell’arte della gestione dei vari servizi pubblici locali a rilevanza economica affidati dall’Ente.
I contenuti della Ricognizione ex art. 30 – La relazione dovrà riportare i risultati ottenuti nel corso dell’annualità precedente. Nello specifico, il Legislatore richiede agli Enti Locali di includere una serie di informazioni inerenti vari aspetti del servizio, esiti di un’attività di monitoraggio richiesta già dall’art. 28 D.Lgs. 201/2022, ovvero:
o Economico-finanziario: sostenibilità economico-finanziaria, costi e ricavi di competenza del servizio, eventuali impatti sulla finanza dell’Ente;
o Qualità: qualità erogata (tecnica e contrattuale), qualità percepita (soddisfazione utenza);
o Obblighi contrattuali: rispetto obblighi servizio pubblico, rispetto obblighi contrattuali.
Le verifiche dell’AGCM – Così come previsto dagli artt. 21 e 21-bis della Legge 281/1990, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sta adottando azioni di verifica sulla corretta esecuzione delle relazioni periodiche sulla situazione gestionale dei SPL ex art. 30 D.Lgs. 201/2022 da parte degli Enti interessati.
Dal rendiconto della sua attività istruttoria sulle Ricognizioni SPL 2023, si evince che l’Autorità ha riscontrato un insufficiente livello di ottemperanza. Il tasso di ottemperanza da parte dei soli Comuni è infatti risultato pari al 58% nel 2024.
Tra le maggiori criticità riscontrate dall’Autorità spiccano:
• una ricorrente e significativa carenza di informazioni;
• la criticità da parte degli Enti nella concreta gestione dei servizi.
L’Autorità nei suoi pareri è entrata anche nel merito della ricognizione, segnalando le carenze motivazionali e chiedendo all’Ente eventuali integrazioni per evitare l’impugnazione delle delibere da parte dell’AGCM dinanzi al TAR.
L’importanza della Ricognizione ex art. 30 – Questo nuovo adempimento si inserisce in un’ottica di maggiore responsabilizzazione delle PA, le quali sono chiamate sempre più a rispondere a esigenze e sfide sempre maggiori. Esso non dev’essere visto come mero adempimento, ma ricopre un ruolo strettamente funzionale al processo decisionale. Infatti, i risultati qui inseriti nel corso dell’intero periodo di affidamento saranno materiale utile, necessario e altresì richiesto per le relazioni motivate richieste ai sensi degli artt. 14 e 17 D.Lgs. 201/2022, strumento attraverso cui l’Ente Locale documenta la legittimità della modalità di affidamento scelta.

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